cristina vannuzzi landini → Aless Eup:
TUMITURBI
A
Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto
Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente
capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto ... piùTUMITURBI
A
Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto
Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente
capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto fa
fare alle persone un vero e proprio viaggio tra vini e sapori del territorio
toscano, i sapori provenienti dalla nostra bella Italia.
I suoi piatti
racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, così come l’aroma della terra e
l’effervescenza delle acque, sia lacustri che marine. Il tutto unito ed
esaltato dall’ormai capacità e sicurezza tecnica, al fine far fare al palato un percorso gustativo dovuto
all'eccellenza. Ogni sua portata, ogni piatto, ogni fantasia culinaria rappresenta,
quindi, un piccolo capolavoro, perché si tratta di talento, o arte, quella di Bernardoni,
vagabondo di lusso, per lui è adatta la canzone di Gianna Nannini , “Ragazzo ……non pianti mai bandiera” ,
sempre in giro per il mondo, pieno di riconoscimenti ricevuti nel corso della
sua lunga carriera.
Infatti, parte da
Firenze, ragazzo, a partire dagli anni ’80, quando giovanissimo si è trovato con
tutta la sua famiglia alla guida di un ristorante considerato tra i tre
migliori di Firenze, Ganino, dove ha letteralmente fatto scuola, proponendo una
visione avanguardistica, tanto nella preparazione quanto nella presentazione
dei suoi piatti, inserendosi così tra la schiera di coraggiosi innovatori che
ha aperto le porte alla concezione di cucina come arte, e tutto, su tavole
francescane, carta gialla, piatti contadini e tanta simpatia!!!!!
Sempre in Toscana, la
sua terra d’origine, gestisce poi “Il Bambino”, il “Parione”, il “Moscacieca”, inaugura
“il Francescano”, dove ha continuato per anni a stupire con le sue
sperimentazioni, abbinando l’innovazione e la fantasia con i grandi classici
della cucina nostrana, con una particolare attenzione verso la selezione delle
materie prime, i prodotti e gli ingredienti tipici del suo territorio.
Da circa sei mesi il
grande passo, nella strada più amata dai fiorentini, Via Lambertesca, angolo Via
dei Georgofili, zona Via Por Santa Maria, Uffizi, inaugura, con il valido aiuto
della compagna Carlotta e la sua mamma Stefania (la sua quasi suocera) apre “TuMiTurbi”, enoteca con cucina, tutta
un armonia di colore e sapori, pomodori e trecce d’aglio attaccate ai ferri, ceste
di funghi, fiori, salse e marmellate, una corte piena di fiori, piante e
candele, che si fa portavoce di un genere di cucina che definisce del
territorio, ossia focalizzata sul prodotto fiorentino e toscano ,e sicuramente vincente
su ogni genere di contaminazione o moda internazionale.
Un piatto, secondo
Bernardoni, deve quindi suscitare emozioni, mangiandolo: i suoi piatti
racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, l’aroma della terra e i profumi
dei suoi prodotti, ogni sua portata rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro.
L'INTERVISTA AD ALBERTO
BERNARDONI:
Come hai iniziato a fare lo chef? Diciamo
a fare il Ristoratore
Io mi sono
fatto da solo. Ho cominciato giovanissimo, con tutta la famiglia, da Ganino, in
quei giorni il locale più IN di firenze,
venivano tutti, i giocatori della Fiore,
Giancarlo Antognoni, i più importanti imprenditori di firenze, Prato, Santa
Croce, amici indimenticabili che, molti, non ci sono più…..ho abituato il
cliente vip a mangiare sulla tavola senza tovaglia, sulla carta gialla, fette
alte 3 dita di mortadella, tartufi a kili…….e da Ganino è iniziato il mio primo
viaggio. E poi, volendo realizzare un sogno, non mi sono mai più fermato.
Quali ‘ingredienti’ ti hanno permesso di
farcela?
Dedizione, sacrifico, sregolatezza, passione, emotività. Ma non sono ancora
all’apice, io, nel mio lavoro, metto il
cuore, la mente e la creatività.
Qual è la caratteristica principale del
tuo carattere?
La passione e la cura in quello che
faccio.
Il tuo piatto preferito?
Lascio dirlo agli altri, ma, dato che sono
fiorentino, tutti i piatti tipici, la pappa al pomodoro, la ribollita, il
peposo, gli ossi buchi, il tiramisù….
l'ingrediente che usi di più in
cucina?
Tutti quelli che trovo la mattina quando
vado ai mercati a fare la spesa, sono loro che determinano la mia cucina!
Quando non sei ai fornelli qual è la tua
attività preferita?
Stare a casa con la mia Carlotta e poi, in ferie, viaggiare e conoscere altri
paesi, altre cucine, altre usanze.
Il tuo rapporto
con l'arte e la tua forma d'arte preferita?
Ho la fortuna di avere una amica particolare, l’artista fiorentina Elisabetta
Rogai, l’artista che ha inventato EnoArte, dipingere con il vino, che
quest’anno è stata prescelta, a livello internazionale, dalla giunta Comunale
di Siena per dipingere, anche con il vino del territorio senese, il Drappellone
dell’Assunta del Palio di Siena. Mi ha promesso una sua opera dipinta al vino
che farà bella mostra a Tu Mi Turbi.
Se fossi un quadro o un’opera d’arte quale
saresti?
Una natura morta di Arcimboldo
Se fossi un film…?
Colazione da Tiffany con l’indimenticabile
Audrey Kepburn
Tu fossi una canzone?
La vita è bella, dal film di Benigni
Qual è lo chef che ammiri di più?
Siro Maccioni, un vanto dell’Italia
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Che “Tu Mi Turbi”, la mia ultima creatura,
come l’abbiamo chiamata, enoteca con cucina, sia finalmente il mio punto di
arrivo e di partenza insieme a Carlotta e Stefania
Hai mai usato la cucina come arma di
seduzione?
Sicuramente, la cucina è un discorso
aperto fra il cliente e me, è convincere, sedurre, fare compagnia, dare
ricordi, emozioni, è seduzione!
Il tuo motto?
Come diceva
Rossella O’Hara, domani è un altro giorno…..
Uffico stampa: Cristina Vannuzzi
Tumiturbi
Ristorante/bar
Trattoria
Via Lambertesca 22 r
50123 Florence Via Lambertesca 22 r
Tel: 055219162 meno
TUMITURBI
A
Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto
Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente
capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto ... piùTUMITURBI
A
Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto
Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente
capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto fa
fare alle persone un vero e proprio viaggio tra vini e sapori del territorio
toscano, i sapori provenienti dalla nostra bella Italia.
I suoi piatti
racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, così come l’aroma della terra e
l’effervescenza delle acque, sia lacustri che marine. Il tutto unito ed
esaltato dall’ormai capacità e sicurezza tecnica, al fine far fare al palato un percorso gustativo dovuto
all'eccellenza. Ogni sua portata, ogni piatto, ogni fantasia culinaria rappresenta,
quindi, un piccolo capolavoro, perché si tratta di talento, o arte, quella di Bernardoni,
vagabondo di lusso, per lui è adatta la canzone di Gianna Nannini , “Ragazzo ……non pianti mai bandiera” ,
sempre in giro per il mondo, pieno di riconoscimenti ricevuti nel corso della
sua lunga carriera.
Infatti, parte da
Firenze, ragazzo, a partire dagli anni ’80, quando giovanissimo si è trovato con
tutta la sua famiglia alla guida di un ristorante considerato tra i tre
migliori di Firenze, Ganino, dove ha letteralmente fatto scuola, proponendo una
visione avanguardistica, tanto nella preparazione quanto nella presentazione
dei suoi piatti, inserendosi così tra la schiera di coraggiosi innovatori che
ha aperto le porte alla concezione di cucina come arte, e tutto, su tavole
francescane, carta gialla, piatti contadini e tanta simpatia!!!!!
Sempre in Toscana, la
sua terra d’origine, gestisce poi “Il Bambino”, il “Parione”, il “Moscacieca”, inaugura
“il Francescano”, dove ha continuato per anni a stupire con le sue
sperimentazioni, abbinando l’innovazione e la fantasia con i grandi classici
della cucina nostrana, con una particolare attenzione verso la selezione delle
materie prime, i prodotti e gli ingredienti tipici del suo territorio.
Da circa sei mesi il
grande passo, nella strada più amata dai fiorentini, Via Lambertesca, angolo Via
dei Georgofili, zona Via Por Santa Maria, Uffizi, inaugura, con il valido aiuto
della compagna Carlotta e la sua mamma Stefania (la sua quasi suocera) apre “TuMiTurbi”, enoteca con cucina, tutta
un armonia di colore e sapori, pomodori e trecce d’aglio attaccate ai ferri, ceste
di funghi, fiori, salse e marmellate, una corte piena di fiori, piante e
candele, che si fa portavoce di un genere di cucina che definisce del
territorio, ossia focalizzata sul prodotto fiorentino e toscano ,e sicuramente vincente
su ogni genere di contaminazione o moda internazionale.
Un piatto, secondo
Bernardoni, deve quindi suscitare emozioni, mangiandolo: i suoi piatti
racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, l’aroma della terra e i profumi
dei suoi prodotti, ogni sua portata rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro.
L'INTERVISTA AD ALBERTO
BERNARDONI:
Come hai iniziato a fare lo chef? Diciamo
a fare il Ristoratore
Io mi sono
fatto da solo. Ho cominciato giovanissimo, con tutta la famiglia, da Ganino, in
quei giorni il locale più IN di firenze,
venivano tutti, i giocatori della Fiore,
Giancarlo Antognoni, i più importanti imprenditori di firenze, Prato, Santa
Croce, amici indimenticabili che, molti, non ci sono più…..ho abituato il
cliente vip a mangiare sulla tavola senza tovaglia, sulla carta gialla, fette
alte 3 dita di mortadella, tartufi a kili…….e da Ganino è iniziato il mio primo
viaggio. E poi, volendo realizzare un sogno, non mi sono mai più fermato.
Quali ‘ingredienti’ ti hanno permesso di
farcela?
Dedizione, sacrifico, sregolatezza, passione, emotività. Ma non sono ancora
all’apice, io, nel mio lavoro, metto il
cuore, la mente e la creatività.
Qual è la caratteristica principale del
tuo carattere?
La passione e la cura in quello che
faccio.
Il tuo piatto preferito?
Lascio dirlo agli altri, ma, dato che sono
fiorentino, tutti i piatti tipici, la pappa al pomodoro, la ribollita, il
peposo, gli ossi buchi, il tiramisù….
l'ingrediente che usi di più in
cucina?
Tutti quelli che trovo la mattina quando
vado ai mercati a fare la spesa, sono loro che determinano la mia cucina!
Quando non sei ai fornelli qual è la tua
attività preferita?
Stare a casa con la mia Carlotta e poi, in ferie, viaggiare e conoscere altri
paesi, altre cucine, altre usanze.
Il tuo rapporto
con l'arte e la tua forma d'arte preferita?
Ho la fortuna di avere una amica particolare, l’artista fiorentina Elisabetta
Rogai, l’artista che ha inventato EnoArte, dipingere con il vino, che
quest’anno è stata prescelta, a livello internazionale, dalla giunta Comunale
di Siena per dipingere, anche con il vino del territorio senese, il Drappellone
dell’Assunta del Palio di Siena. Mi ha promesso una sua opera dipinta al vino
che farà bella mostra a Tu Mi Turbi.
Se fossi un quadro o un’opera d’arte quale
saresti?
Una natura morta di Arcimboldo
Se fossi un film…?
Colazione da Tiffany con l’indimenticabile
Audrey Kepburn
Tu fossi una canzone?
La vita è bella, dal film di Benigni
Qual è lo chef che ammiri di più?
Siro Maccioni, un vanto dell’Italia
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Che “Tu Mi Turbi”, la mia ultima creatura,
come l’abbiamo chiamata, enoteca con cucina, sia finalmente il mio punto di
arrivo e di partenza insieme a Carlotta e Stefania
Hai mai usato la cucina come arma di
seduzione?
Sicuramente, la cucina è un discorso
aperto fra il cliente e me, è convincere, sedurre, fare compagnia, dare
ricordi, emozioni, è seduzione!
Il tuo motto?
Come diceva
Rossella O’Hara, domani è un altro giorno…..
Uffico stampa: Cristina Vannuzzi
Tumiturbi
Ristorante/bar
Trattoria
Via Lambertesca 22 r
50123 Florence Via Lambertesca 22 r
Tel: 055219162 meno