cristina vannuzzi La seconda vita
dell’hotel di lusso confiscato alle cosche: ora è fra i migliori di Roma
Grand Hotel del Gianicolo, 7 giugno 2016,
La Cena della Legalità di Filippo
Cogliandro
... piùLa seconda vita
dell’hotel di lusso confiscato alle cosche: ora è fra i migliori di Roma
Grand Hotel del Gianicolo, 7 giugno 2016,
La Cena della Legalità di Filippo
Cogliandro
Il Grand Hotel del Gianicolo……a
pochi minuti a piedi dal centro della città e appena sopra Trastevere, una
delle zone più preziose e autentiche di Roma, una vista suggestiva sul
Gianicolo, la cupola di San Pietro e parchi circostanti come Villa Pamphili e
Villa Sciarra, per poi uscire fuori per uno shopping nelle strade più belle del
mondo….
La
seconda vita del Grand Hotel Gianicolo, una storia a lieto fine per un bene
confiscato. Mentre circa il 90% delle aziende sottratte alla criminalità
finisce per fallire, qui non un solo posto di lavoro è andato perduto, niente
grava sulle spalle dello Stato, il bilancio è in attivo, la D.ssa Ilia Bortolomucci,
amministratore giudiziario, gestisce l’imponente struttura con camere, suite e
piscina, affiancata dal direttore Giuseppe Ruisi, una vita passata negli hotel
di mezzo mondo.
La
strategia ha funzionato, in breve tempo l’hotel si è ripopolato, sono tornati i
banchetti nuziali, le feste, gli eventi, gli incontri, aperitivi glamour ma
soprattutto sono arrivati i turisti stranieri,
tedeschi, canadesi, francesi e tutta una serie di appuntamenti con l’arte, la
moda, il cinema…….
I fantasmi del passato sono scomparsi e martedì 7
giugno, il Roof dell’Hotel con vista sul Cupolone di San Pietro ospiterà in uno
scenario costituito dal giardino d’inverno colorato di fiori e piante, con il
suo pavimento in san pietrini e trompe l’oeil con paesaggi romani, lo chef
Filippo Cogliandro, presenza emblematica, arrivato dalla Calabria a raccontare
la sua storia attraverso la sua cucina per il Progetto de Le Cene della Legalità con la
presenza di magistrati e legali, professionisti e politici, autorità.
Filippo Cogliandro,
eletto Ambasciatore della Ristorazione Antiracket nel mondo, che opera nella
difficile realtà calabrese e fedele alla sua convinzione che “il silenzio
uccide”, coglie l’occasione per far conoscere la sua esperienza di imprenditore
che si è ribellato alla logica del “pizzo” con Le Cene della Legalità, il suo
progetto nato a Firenze nel 2012 per raccontare
con un Tour nelle diverse città italiane e all’estero il suo lavoro di
chef abbinato alla cucina del territorio ospite, la cucina che serve da pretesto e da tema per
celebrare uno scambio di emozioni e di conoscenze, una rete sociale per
raccontare alla gente la sua storia, un
modo di incontrarsi per scrivere insieme la nuova pagina di una storia comune.
Filippo
chi è lo chef Filippo Cogliandro?
A
volte io dico “chef per caso” perché, come diceva Guy De Maupassant “solo gli
imbecilli non sono ghiotti…si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti”
ed io volevo essere un artista, ma evidentemente non avevo l’ispirazione ed
oggi mi posso definire un uomo “libero” con la passione della cucina.
Cosa
ci racconta la tua cucina?
La
mia cucina è il mio mare, la mia terra, i ricordi, la mia vita….sono convinto
che la cucina è un insieme armonioso di emozioni e ricordi, volontà e
creatività, passione e sacrificio, un lavoro che scegli, ma forse ti sceglie…
Come
sono nate le “Cene della Legalità” ?
Sono
nate per caso, un giorno sono stato contattato da una giornalista fiorentina, per una intervista sugli
accadimenti, sia a me che a mio padre, la richiesta del pizzo, il rifiuto alla
scorta, l’amicizia e il sostegno di don Ciotti e si è stabilito fra noi un
rapporto di stima; in seguito ci siamo sentiti e, parlando, ci è venuta l’idea
delle Cene della Legalità per portarle in tutta l’Italia e raccontare la mia
storia e perché, attraverso la cucina, si diffonda il messaggio della legalità,
sia agli intervenuti che agli allievi delle Scuole Alberghiere che formano la
mia brigata come stagisti. Il progetto è
stato registrato a nostro nome e lo stiamo portando sia in Italia che in
Europa; come Fondatore del Progetto sono stato invitato nei festeggiamenti dei
25 anni del settimanale Panorama per un tour – Panorami d’Italia - iniziato
proprio da Reggio Calabria e presentato dal Direttore Mulè. Oggi, a seguito del
mio impegno sono stato nominato Ambasciatore della Ristorazione Antiracket nel
mondo. Il mio desiderio è parlare, segnalare, far sapere, infatti ogni mia
intervista termina con la mia frase….il silenzio uccide…
La
tua cucina è tradizione o sperimentazione?
La
tradizione dai i miei ricordi, la sperimentazione dal mio mare: il mare della
Calabria è il mio elemento, io sono nato sul mare e al mare rubo l’ispirazione,
la creatività che mi viene dal pescato giornaliero al mercato, gli abbinamenti
con le verdure stagionali, il pesce “povero” arricchito dalla mia fantasia,
nella mia cucina ci sono il colore e i profumi della mia amata Calabria.
Grand Hotel Gianicolo
Viale delle
Mura Gianicolensi 107, 00152 Rome, Italy
Su di me
collaborazioni a magazine su food and beverage
Dove mi trovo
Firenze
Annalisa Miotto
Ciao a tutti.......domanda ....per fare una pappa al pomodoro ci và la cipolla??? Qualcuno la mette e qualcuno no e io cosa faccio???? Grazie per la risposta