Coda alla vaccinara, la ricetta della tradizione romana

Coda alla vaccinara, la ricetta della tradizione romana che tanto amiamo. Vi spiego come realizzarla passo passo.
La coda alla vaccinara è una ricetta di umili origini, è una delle ricette più amate e famose di Roma e del Lazio in generale. Realizzarla non è semplice e ci vuole molto tempo e tanta pazienza. E’ costituita dalla coda del bovino, solitamente del bue, che viene stufata e poi condita con le verdure. La prima coda alla vaccinara pare sia nata nel 1300 o giù di lì (qualcuno la fa addirittura risalire all’epoca degli antichi romani) nel Rione Regola, abitato storicamente dai Vaccinari, una confraternita alla quale il papa Pio V aveva affidato nel 1570 una chiesa che venne poi dedicata a San Bartolomeo, il patrono appunto dei vaccinari. Ne esistono molte varianti, ma gli ingredienti principali sui quali non si può proprio sindacare devono essere appunto la coda, la salsa di pomodoro, il sedano. Storicamente nella ricetta veniva inserito anche il cacao amaro.

La ricetta come l’ho realizzata io mi è stata tramandata da mio padre che ha vissuto tanti anni a Roma da ragazzo e ha avuto modo di imparare molte interessanti ricette e farle sue. La coda fa parte del quinto quarto del bovino. Ci sono vari passaggi nella realizzazione di questo piatto, per i quali vi consiglio di iniziare la mattina e di riprendere poi la sera. Necessita di tre ore di cottura a fiamma molto bassa e poi la sera si realizza la salsa.

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  • DifficoltàAlta
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura4 Ore
  • Porzioni2 persone
  • Metodo di cotturaFuoco lento
  • CucinaItaliana

Ingredienti

Preparazione

  1. Far Lessare a fiamma molto bassa (induzione 2)per tre ore la carne in abbondante acqua con 2 prese di sale, le carote, il sedano e la cipolla.

  2. Una volta lessata tiratela fuori e fatela rosolare con un filo d’olio extravergine d’oliva, far sfumare di vino rosso poi aggiungere le verdure di cottura tritate, il Datterino intero marchigiano e tre mestoli di brodo di cottura.

  3. Far cuocere a fuoco lento sino a che la salsa si rapprende e servire

Riuso

Il brodo avanzato lo potete conservare in frigorifero e utilizzarlo per risotti oppure per una buonissima minestra.

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Pubblicato da incucinaconramy

Nata e cresciuta nella selvaggia e magica Sardegna, sotto il profumo del mirto selvatico e con lo sguardo sempre rivolto al mare cristallino. Amo tutto ciò che è tradizione, cucina sostenibile e non sopporto gli sprechi. Promuovo la cucina di un tempo, quella delle nostre nonne, quella che non si dimentica e che ci fa commuovere ogni volta che assaporiamo una ricetta che ci riporta alla nostra infanzia o ci porta un ricordo felice. Porto la felicità sulle vostre tavole.

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