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Dazi, evitare disputa commerciale. A rischio export Made in Italy

Cia-Agricoltori Italiani lancia l'allarme sull'introduzione di politiche protezionistiche che ritiene non siano tollerabili

Agroalimentare, Economia
Dazi, evitare disputa commerciale. A rischio export Made in Italy
(Teleborsa) - La questione dei dazi USA suscita non poche preoccupazioni anche in ambito agroalimentare un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale oltre 40 miliardi di euro l’anno e si mostra in costante crescita. Così il presidente nazionale di CIA-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, interviene sulle recenti decisioni di Trump, spiegando che si tratta di un colpo per chi guarda al mondo e all'Europa unita e coesa per ampliare le opportunità di creare ricchezza attraverso il cibo Made in Italy.

E’ una disputa commerciale assolutamente da evitare -evidenzia Scanavino- con sullo sfondo il concreto pericolo del proliferare dell’Italian sounding,ovvero l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, che già toglie alle nostre aziende 60 miliardi di euro l’anno, di cui 26 solo negli USA.

Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco delle esportazioni agroalimentari tricolori e, in termini di crescita, sono il Paese che ha fatto registrare le migliori performance degli ultimi anni. Solo nel 2017, tra prodotti agricoli, cibi e bevande -secondo le stime dell’Ufficio Studi CIA- abbiamo spedito oltreoceano 4 miliardi di euro. Numeri importanti che dimostrano la crescente attenzione dei mercati globali al prodotto italiano di alto valore aggiunto.

L’introduzione di politiche protezionistiche che prevedano dazi all'import rischierebbe di mettere a rischio tale patrimonio e, quindi, non sono tollerabili. Al contrario -osserva ancora Scanavino- in una fase storica che vede il fallimento del WTO - World Trade Organization. è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali. Trattative che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali.



































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