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Coperto al ristorante: devo pagarlo?

29 Agosto 2016 | Autore:
Coperto al ristorante: devo pagarlo?

Il conto del ristorante potrebbe essere molto salato anche a causa del costo del coperto. Ma cosa comprende questa voce? È obbligatorio pagarlo? E, soprattutto, è legale?

 

Coperto al ristorante: cos’è?

Quando al ristorante ci presentano il conto, molto spesso la cifra finale risulta essere più alta delle aspettative; ma, poi, ragionandoci con un po’ di calma e facendo due calcoli, tutto torna: quegli euro in più che riporta lo scontrino sono dovuti al coperto.

È una delle cose che dà più fastidio, soprattutto ai turisti: non a caso, esiste solo in Italia. Ma di cosa si tratta?

Già qui sorgono i primi problemi: perché spiegare a un turista straniero che, per coperto, si intende il costo del vettovagliamento non è impresa semplice. In pratica, si tratta dello spazio con tutti gli oggetti che vengono predisposti per un singolo commensale: comprende le stoviglie, le posate, i bicchieri, la tovaglia, il tovagliolo e, nel caso di apparecchiature formali, molti altri pezzi. Si aggiunga anche il costo necessario per la successiva pulizia e il pane, in modo da dare una maggiore giustificazione al costo aggiuntivo richiesto. Include, inoltre, la tipologia qualitativa del servizio reso, intendendo con questa espressione la particolarità del ristorante stesso, la professionalità del personale e gli ulteriori servizi non quantificati nel conto.

Le origini di tale “tassa” risalgono al medioevo, quando con essa si intendeva il contributo che versavano al proprietario della locanda quei commensali che consumavano il cibo portato da casa servendosi di tavoli, sedie e posate del locale. Se, invece, si consumavano cibi preparati dal locandiere, il “coperto” era già incluso nel conto finale.

In realtà, negli anni, il concetto è stato molto rivisitato: ad esempio, nell’ambito delle mense scolastiche, molti sono stati i genitori che hanno lamentato i costi troppo alti del servizio, sostenendo il diritto dei bambini di portarsi il pranzo da casa e di consumarlo durante gli orari della mensa scolastica, usufruendo del tavolo, dell’acqua e del pane. In questo modo di provvede autonomamente al pasto dei proprio figli, senza, però, emarginarli dalla ristorazione scolastica.

Da non confondere, ad ogni modo, il coperto con il servizio, che varia dal 15 al 20% del totale e trae origine dal passato quando non c’erano i contratti di lavoro e il personale veniva pagato a percentuale sulle ordinazioni dei clienti e dei tavoli che serviva. All’epoca, il servizio era, appunto, la retribuzione dei camerieri: è paradossale che questa voce sia rimasta anche oggi, nonostante i camerieri siano regolarmente retribuiti.

Coperto al ristorante: è legale?

Il dilemma che, da anni, affligge i consumatori è: il coperto è legale?

Il problema è che, pur trattandosi di un addebito che può sembrare pretestuoso, nessuna norma lo vieta, a patto che sia specificato nel listino prezzi.

La questione deve essere regolarizzata a livello locale, dalle Regioni o dalle amministrazioni comunali: alcune se ne sono occupate, altre no. Qualche esempio?

A Roma, un’ordinanza del sindaco del 1995 vietava di imporre la voce “coperto”, mentre consentiva di indicare la voce “pane” e la voce “servizio”. Una successiva legge regionale del 2006 vieta, tuttora, il cosiddetto “pane e coperto”, ma consente la voce “servizio”: se il servizio di somministrazione viene effettuato al tavolo, il listino prezzi deve essere posto a disposizione dei clienti prima dell’ordinazione e deve indicare l’eventuale componente del servizio con modalità tali da rendere il prezzo chiaramente e facilmente comprensibile al pubblico, vietando di applicare costi aggiuntivi per il coperto [1].

A livello nazionale, la regola è che gli esercenti devono esporre nel locale, in un luogo visibile al pubblico la licenza, l’autorizzazione e la tariffa dei prezzi [2].

Coperto al ristorante: devo sempre pagarlo?

Altra domanda più che frequente è se il coperto va pagato o no.

Per il momento possiamo solo dire che dal 2017 entrerà in vigore il c.d. decreto “contro-coperto” e diventerà illegale farlo pagare. Sanzioni pesantissime sono previste per i proprietari dei locali in caso di violazioni.

Fino ad allora, il coperto dovrà essere pagato, fermo restando che, se si ha il sospetto di illeciti posti in essere dai ristoratori, l’eventuale denuncia dovrà essere presentata ai vigili urbani.

note

[1] L. R. Lazio n. 21, del 29.11.2006.

[2] Art. 18, R.D. n. 635, del 06.05.1940.

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11 Commenti

  1. Si può avere numero ed anno del decreto così da poterlo ricercare e leggere? Perché non trovo nulla su internet!
    Grazie mille

  2. Potete fornire qualche riferimento riguardo alla legge anti coperto nazionale? Sulla Gazzetta non la trovo

  3. Il problema è semplice ma come al solito in Italia non ci sono mai regole chiare . Posseggo una piccola lavanderia industriale e fornisco tovagliato in comodato d’uso ai ristoratori. Questi mi pagano per fornirgli tovaglie e tovaglioli di stoffa puliti e disinfettati, quindi è giusto che si paghi il coperto ( con 1 euro a persona ci guadagnano più loro che io ) che deve essere specificato nel menù. Va sottolineato e specificato con una norma di legge ben specifica e basta ,magari non chiamandolo coperto che include anche altri servizi. Ci sono altri ristoratori che prendono il coperto anche fornendo ai clienti tovaglie e tovaglioli di carta / poliestere…Pensate un pò all’inquinamento che provocano, ai rifiuti in più che producono…..Allora credo che lo stato debba” premiare” i ristoratori attenti all’ambiente e che danno un servizio di qualità magari con uno sconto sulla tassa rifiuti….Qualche rappresentante delle lavanderie ci sta provando ma purtroppo è molto complicato.

    1. Buona sera signor Antonio ,io e mio marito ci siamo sempre chiesti in che cosa consiste il pagamento del Coperto ,perché in tutte le Pizzerie che pratichiamo ,abbiamo notato che mettono sempre Tovaglia e Tovaglioli di Carta e fanno pagare sempre il Coperto ,non sappiamo se sia giusto o no ,comunque, abbiamo letto la sua Lettera e abbiamo deciso di scriverle . Le porgo i nostri saluti …. Giovanni

      1. Ciao Giovanni , “tecnicamente” il coperto comprende : posate ,stoviglie, bicchieri , tovaglie, tovaglioli ecc. Chiaro che un ristorante o pizzeria che usa tovaglioli e tovaglie di stoffa, ha un costo da affrontare nettamente diverso dalla carta usa e getta anche se non così esagerato ( come spiegavo con 1 euro a persona ci guadagnano più loro che la lavanderia che gli fornisce la biancheria a noleggio) . Molti ristoratori preferiscono usare la carta perchè più economica e più sbrigativa nello sparecchiare…..così facendo aumentano anche i guadagni per ogni singolo coperto a discapito però del locale che indiscutibilmente con biancheria di stoffa ha tutto un altro aspetto. Un saluto

  4. E una cetera schifezza che in italia si paga il coperto per sanierte di cara e in germanischen ci dann tovaglioli di Stoffe e non los paghiamo il coperto

  5. E se sono i Self-Service ad applicare il coperto? Come ci si comporta? E’ possibile non pagarlo rimanendo in ambito legale?
    Grazie Ale

  6. penso che far pagare 1 euro di coperto se ti portano pane e focaccia possa essere accettato, ma se si prende solo una pizza perche’ pagare un coperto? meglio abolire questa ‘voce’ tipicamente italiana e includere nei prezzi delle vivande questo servizio.

  7. sinceramente per me non è giusto proprio chiedere soldi per una cosa che è normale offrire ,non è una cosa extra ,se fai da mangiare mi devi servire nel piatto per forza mica diversamente,io sono parrucchiere ma non metto nel conto asciugamano ,mantellina o altro.

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